lunedì 21 maggio 2012

Come comunichiamo II appuntamento di Dietro lo Schermo


Come comunichiamo?


Solitamente si intende per comunicazione quella verbale, ma abbiamo già accennato che vi sono vari modi per comunicare: L’espressione mimica, il portamento, i gesti, i segni e i simboli, ecc...
Ogni mezzo espressivo ha un campo vasto, che spazzia da quello più semplice a quello più virtuoso: Lo strombazzare di un clacson è un suono, ma anche una sinfonia di Beethoven è un insieme di suoni.

Indispensabile per la comunicazione sono i nostri cinque sensi: udito, olfatto, vista, tatto e gusto che ci permettono di conoscere, vedere, toccare, sentire, assaporare…
ci permettono cioè di IMPARARE , di catturare la realtà che ci circonda.

La comunicazione può essere:



  •  Comunicazione verbale: utilizza le parole
  •     Comunicazione non verbale: espressione del volto, gesti, tono della voce, etc.
  •    Comunicazione simbolica: il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc, costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione.

L’utilizzare, contemporaneamente, delle diverse forme comunicative, è più efficace. Quindi anche l’apprendimento cambia col cambiare delle tecniche comunicative. 

Tecniche di comunicazione
Canale di percezione
verbale
solo udito
grafica-gestuale-iconica
solo vista
mista
udito + vista
mista
udito + vista + discussione
mista + sperimentazione
udito + vista + discussione + uso

martedì 15 maggio 2012

Come trascorrere una giornata con i nostri figli

Come trascorrere una giornata con i vostri figli

Esperienza Unica

 La mostra Lux in arcana. L’Archivio Segreto Vaticano si rivela (29 febbraio-9 settembre 2012) è allestita a Roma, presso i Musei Capitolini, ed è aperta dal martedì alla domenica dalle 9 alle 20 (ingresso consentito fino alle 19). L’iniziativa, organizzata in occasione del IV centenario dalla fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano, è stata realizzata in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma e Zètema Progetto Cultura. 


Il 27 aprile mio figlio ha compiuto 13 anni e come regalo di compleanno ha voluto passare una giornata con la famiglia, ziette (adorate) incluse. Ha chiesto di essere accompagnato Ai Musei Capitolini a vedere la mostra "LUX IN ARCANA - L'ARCHIVIO SEGRETO VATICANO SI RIVELA".
Siamo partiti dopo dubbi e perplessità, non per la mostra, ma perché, con noi sarebbe venuto anche mio figlio più piccolo, di sette anni e la paura era che si annoiasse.
Annoiarsi!! Fantastica, suggestiva, esperienza unica per tutti. 
Un'iniziativa senza precedenti. 
Il mistero e il fascino che l'Archivio Vaticano ha generato in grandi e piccini è stato immenso.
La storia che in questi archivi è custodita si intreccia con avvenimenti che sconfinano in tutto il pianeta: Dalla Cina al Tibet, dall'America agli Urali. Documenti rari che attraversano più di 400 anni di storia, dal medioevo ai nostri giorni.
Vi dico soltanto che siamo entrati ai musei alle 10,30 e siamo usciti alle 17,15 (breve pausa di ristorazione compresa).
Alla prima rampa di scale ci ha accolto un'istallazione, dove parole e lettere scorrono lungo le pareti come cascate luminose.
L'allestimento della mostra è essenziale ma di notevole impatto: Grandi teche di cristallo con luci studiate per non danneggiare i preziosi volumi e non solo (ci sono anche pergamene, filze e registri).
Un'importante linea temporale accompagna i documenti inquadrandoli nel periodo storico che li ha prodotti. 
Di supporto essenziale sono  gli approfondimenti multimediali: proiezioni, video, grafica dinamica, che mai invasivi arricchiscono il visitatore e lo proiettano nel contesto storico politico.
All'ingresso sulla destra c'è uno dei volumi più emozionanti (almeno per i miei figli): il volume degli Atti del Processo di Galileo Galilei, dove vi è la famosa abiura.
Percorrendo l'esposizione mi sono resa conto di quanti bambini e adolescenti fossero incantati davanti a questi manoscritti. (molti erano stranieri) Silenziosi, attenti e curiosi. 
Quanto è lontano il mondo "informatizzato" dei nostri figli da quei giovani amanuensi. Grazie a loro oggi abbiamo queste meraviglie. La stampa a caratteri mobili era ancora lontana e loro che crescevano con le parole di S: Benedetto "Ora et labora" in quei freddi e bui monasteri imparavano l'arte del copiare le opere dei grandi classici. L'arte della miniatura, della decorazione.
I bambini sono rimasti incantati davanti al lungo rotolo di pergamena del processo ai Templari di Francia. Esposto nella suggestiva sala "Eretici, crociati e cavalieri" dove fiamme e lingue di fuoco decoravano le pareti. In questa sezione anche la scomunica di Martin Lutero, il sommario del processo a Giordano Bruno e altro ancora.
Vi garantisco che nessuno dei bambini presenti alla mostra faceva capricci o urlava, compresi i più piccoli, con profondo rispetto si facevano spiegare dai genitori o leggevano sottovoce le informazioni sulle teche. 
Il mio piccolo, con telefono all'orecchio, seguiva l'audioguida scaricata gratuitamente. Ovviamente all'occorrenza, io davo ulteriori spiegazioni.
Concludendo non abbiate pregiudizi, osate con i vostri figli, sono figli di una società informatizzata e televisiva dove l'accaduto di cinque minuti prima è già obsoleto, ma se opportunamente indirizzati e coinvolti sapranno apprezzare.







sabato 12 maggio 2012

Dietro lo schermo


Piccolo manuale per l’apprendimento del linguaggio audiovisivo



Per la preparazione di un piccolo corso tenuto ad una scolaresca della scuola primaria, avevo
raccolto e organizzato degli appunti e delle tracce. Come spesso accade, la realtà si discosta dal
teorico e le curiosità dei ragazzi mi ha portato ad aggiungere, correggere, inserire nuovi argomenti.
Il risultato di questa esperienza è questo piccolo manuale che non è scritto per insegnare il
mestiere del regista o dello sceneggiatore (non sarebbe di mia competenza). Vuole solo, in modo
semplice, spiegare il dietro le quinte, tutto il lavoro e la progettazione di quel “semplice” atto del
vedere le immagini.
Troppo spesso si parla di quanta e quale televisione i nostri figli debbano vedere e sempre più
bambini la guardano da soli confondendo spesso la realtà con la finzione.
Alla domanda se è meglio vietare o educare, mi schiero, nonostante le difficoltà e le possibili
contraddizioni, per l’educare. Allora è opportuno smitizzare ed esorcizzare lo strumento televisivo,
dare loro le possibilità di capire cosa c’è dietro quello schermo.
Aprire la “fabbrica” e conoscere gli strumenti, conoscerne la storia, i meccanismi evolutivi, i
differenti linguaggi ed espressioni, i generi e tanto altro ancora… Se per “scelta” si compra un
biglietto per il teatro o per la proiezione cinematografica, per “scelta” si può usare il telecomando,
l’unico strumento che uno spettatore ha in mano per far sentire che esiste.
Ritengo che la comprensione possa in questi giovani “spettatori”, riconsegnare un concetto di
televisione e di cinema capace di “far sentire la fantasia mettersi in moto” .
E' mia intenzione pubblicare settimanalmente le lezioni/capitoli.
Naturalmente la spiegazione è schematica e usa un linguaggio semplice, adatto a bambini 
e ragazzi delle scuole elementari e medie.




 Indice degli argomenti:

CHE COS’È LA COMUNICAZIONE
Gli elementi della comunicazione
Come comunichiamo?
I mezzi di comunicazione
Codifica e decodifica
Contesto storico e sociale
TESTO NARRATIVO, TEATRALE, CINEMATOGRAFICO
Differenza tra i generi
La struttura della storia
Testo teatrale
La comunicazione teatrale
Come è fatto un testo teatrale?
Testo cinematografico
Scrivere per immagini
CIAK SI GIRA
Esempio di scrittura di una sceneggiatura
La grammatica e la sintassi del film
I campi di ripresa
I piani di ripresa
I passaggi di inquadratura
L’ILLUMINAZIONE
Modi per illuminare il soggetto
I MESTIERI DEL CINEMA
I GENERI
UN PO’ DI STORIA
BIBLIOGRAFIA


martedì 8 maggio 2012

Quando leggere è un piacere

Concita De Gregorio, Così è la vita Libri Einaudi



2011
Stile libero Big
pp. 124 
€ 14,50
ISBN 9788806205843


I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore, cos'è la felicità.E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte.È un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro rassicurante sistema di valori.Perché non possiamo deluderli. Né ingannarli.
Siamo stati come loro non troppo tempo fa.




Quando ho comprato questo libro mi aveva incuriosito il sottotitolo e la IV di copertina.
Dell'autrice conoscevo le sue recensioni, e l'ho seguita come direttrice de "l'Unità" ma è la prima volta che leggo un suo "romanzo". Mi ha subito intrigato e coinvolto perché è sempre difficile parlare dell'argomento MORTE e lei lo fa con naturalezza, sincerità e con un pizzico di ironia, che non guasta mai. In questa "inchiesta narrativa" ci porta in quei luoghi che la nostra società di massa denigra: cimiteri, funerali, ospedali, case di cura, ANZIANI...
La vecchiaia, il peggior nemico della vita moderna (quasi da spot TV). Nel mondo dell'eterna giovinezza invecchiare fa paura, gli insuccessi fanno paura, la morte fa paura.
Tutto questo però la De Gregorio ce lo fa vivere con naturalezza, restituendo un giusto equilibrio alla nostra dignità di individui anche nel dolore o nella perdita di una persona cara. Momenti che se affrontati con altri, condivisi, diventano occasione di crescita.
La cosa interessante è tutta una letteratura che non conoscevo sull'argomento che la De Gregorio cita e commenta: non potevo non leggerla. Ora sulla mia scrivania ci sono due romanzi ed ho iniziato a leggere "Piccoli suicidi tra amici" di Arto Paasilinna: quanto prima spero di farvi sapere come è andata questa lettura.




lunedì 7 maggio 2012

INCOMINCIAMO







Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni.
Chiunque continui ad imparare resterà giovane.
La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane.
(Henry Ford)

E dove si va? questa è una domanda difficile a cui non so rispondere, posso dire che vorrei poter portare il discorso su ciò che mi piace fare: leggere, vedere film, mostre e spettacoli teatrali.
Cosa faccio? la sceneggiatrice e qui molti non addetti al settore o non appassionati potrebbero non sapere o confondersi con lo scenografo.  Sicuramente non è il vostro caso.
La sceneggiatura è la scrittura "cinematografica"  detta anche scrittura per immagini.

Quindi in questo spazio ho intenzione di mostrare e mostrarmi con ciò che ho fatto e che sto portando avanti.
Un diario, forse, ma sopratutto un modo per conoscere pareri e opinioni diverse.