domenica 30 dicembre 2012

Ciak Si Gira - nuovo capitolo di Dietro lo schermo


Ciak si gira
Dalle parole alle immagini

Abbiamo visto come una storia viene strutturata, dove sviluppare l’intreccio narrativo, quando inserire i colpi di scena.
Ora affrontiamo il come questa storia deve essere scritta per essere una sceneggiatura.


Esempio di scrittura di una sceneggiatura


Tratto da “Bambini Affari Affetto”



SCENA 61

ZOO CITTA' - Esterno - Giorno

Ampi viali alberati, panchine, bambini portati da anziani o gio­vanissime ragazze nei loro passeggini... una donna di colore gio­ca con un bambino...

Delle sbarre... il lungo collo di una giraffa le scavalca per an­dare a raccogliere dalle mani di Ugo delle noccioline.
Seduta sulla panchina Alice, una bella bambina di otto anni, che con fare saccente riprende Ugo.


ALICE
Ma che fai... ora le dai anche alle giraf­fe? Non lo sai che sono erbivore?...

UGO (quasi con dispetto)
Le piacciono!...

Ugo si avvicina alla bambina.

ALICE
Ormai anche loro hanno perso la propria identità... il loro spirito libero. Dagli immensi spazi africani a queste agghiac­cianti e irriverenti cancellate... Ipocri­sia di un falso equilibrio in un falso mondo di falsi valori...

UGO (tra il divertito e il sorpreso)
Carine queste citazioni... ti piace legge­re?...


ALICE
Certo che mi piace... ma... perché non hai mai scritto?...

UGO 

Ti ho già spiegato... insomma, io e tuo padre abbiamo un po' discusso e così non ci sentivamo molto... poi un giorno ho  saputo... insomma, che...

ALICE
Era morto...

UGO
Si! E ho deciso di venirvi a trovare... Sai, sapevo tutto di mio fratello da pa­renti, amici, sapevo di te di tua madre... (Ugo guarda Alice)  Ti immaginavo... non so bene come, ma diversa... forse più so­migliante a lui...

ALICE
Ma se dicono tutti che sono identica a lui!...

Ugo è in leggera difficoltà e cambia discorso.

UGO
Dove le hai lette quelle belle cose su tutti quei falsi?...

ALICE (con cenno di diniego)
Dentro di me!... tu non ci leggi mai den­tro di te?


Nell’esempio riportato abbiamo una sceneggiatura scritta “all’americana”. Cosa vuol dire?
Vi sono tre metodi di stesura di un testo cinematografico:

1.     All’americana

2.    All’italiana

3.    Alla francese

Quello più usato  è quello all’americana cioè:

Redatta per scene principali  dove la descrizione dell’azione viene scritta a tutta pagina mentre i dialoghi e il nome del personaggio (scritto in maiuscolo) sono centrati nel foglio.

In quella all’italiana la pagina è divisa in due colonne affiancate, come se il foglio fosse diviso a metà per il senso dell’altezza.
La colonna di sinistra detta parte visiva riporta tutto ciò che noi vedremo nel film, quella di destra detta parte sonora riporta i dialoghi, gli effetti sonori e tracce musicali. Anche in questo caso il nome del personaggio che parla è scritto in maiuscolo.

Esempio di stesura All’italiana

SCENA 61

ZOO CITTA' - Esterno - Giorno

Ampi viali alberati, panchine, bambini portati da anziani o gio­vanissime ragazze nei loro passeggini... una donna di colore gio­ca con un bambino...

Delle sbarre... il lungo collo di una giraffa le scavalca per an­dare a raccogliere dalle mani di Ugo delle noccioline.
Seduta sulla panchina Alice, una bella bambina di otto anni, che con fare saccente riprende Ugo.

ALICE
Ma che fai... ora le dai anche alle giraf­fe? Non lo sai che sono erbivore?...

UGO (quasi con dispetto)
Le piacciono!...

Ugo si avvicina alla bambina.

ALICE
Ormai anche loro hanno perso la propria identità... il loro spirito libero. Dagli immensi spazi africani a queste agghiac­cianti e irriverenti cancellate... Ipocri­sia di un falso equilibrio in un falso mondo di falsi valori...

UGO (tra il divertito e il sorpreso)
Carine queste citazioni... ti piace legge­re?...


ALICE
Certo che mi piace... ma... perchè non hai mai scritto?...

UGO
Ti ho già spiegato... insomma, io e tuo padre abbiamo un po' discusso e così non ci sentivamo molto... poi un giorno ho  saputo... insomma, che...

ALICE
Era morto...

UGO
Si! E ho deciso di venirvi a trovare... Sai, sapevo tutto di mio fratello da pa­renti, amici, sapevo di te di tua madre... (Ugo guarda Alice)  Ti immaginavo... non so bene come, ma diversa... forse più so­migliante a lui...

ALICE
Ma se dicono tutti che sono identica a lui!...

Ugo è in leggera difficoltà e cambia discorso.


UGO
Dove le hai lette quelle belle cose su tutti quei falsi?...

ALICE (con cenno di diniego)
Dentro di me!... tu non ci leggi mai den­tro di te?





La sceneggiatura alla francese è una via di mezzo tra le due. 

Quello che dobbiamo esaminare sono le caratteristiche comuni a tutti i tipi di stesura.
All’inizio della pagina (in alto a sinistra) è specificata la numerazione progressiva della scena (singole unità narrative di identica ambientazione)



Scena 11  –  Est.  Strada con Bar  –  Giorno.

Poi vi sono indicati :

INTERNO o ESTERNO

LUOGO (dove si svolge l’azione)

GIORNO o NOTTE

La sceneggiatura e scritta per essere girata ecco perché si scrive sempre al presente e descrive ciò che sta succedendo.
La sceneggiatura viene utilizzata, come strumento di lavoro, dalla troupe e dal regista e per essere comprensibile ha tutti deve rispettare delle regole, anzi un linguaggio che ha la sua grammatica e la sua sintassi.



La grammatica e la sintassi del film


Nel linguaggio cinematografico il film è:

una successione di sequenze

la sequenza è una successione di scene

la scena è una successione di piani

il piano è una successione di fotografie (di inquadrature)

La fotografia o inquadratura è un'immagine


L’immagine fotografica è la realtà registrata sulla pellicola.
L’inquadratura però a differenza della fotografia è dinamica: vive cioè di un suo movimento che chiameremo interno se vi sono personaggi che si muovono all’interno dell’inquadratura o esterno se il movimento è impresso dal regista con la macchina da presa, detto movimento di macchina.



I movimenti tipici della macchina da presa sono


Carrellata e Panoramica

E si possono ottenere con lo zum, il dolly, i vari carrelli, la steadycam, etc.







venerdì 28 dicembre 2012

Finisce il 2012 Buon Anno a Tutti

    Siamo in chiusura di questo 2012 che Maya a parte, siamo riusciti ad attraversare con più o meno ferite e cicatrici degli altri anni. 
Per me è stato un anno che ha tracciato un solco profondo, imponendomi la mia prima grande separazione con una persona cara: mio padre. 
Che dopo una vita di sacrifici e duro lavoro ha affrontato con coraggio e dignità, la sua battaglia con il dolore e la sofferenza fisica. 
Anche se la vita ti porta lontano e non c'è più la quotidianità, il cordone è però tangibile, presente, più o meno avvolgente, VIVO. 
Ancora lo sento, ma è come in una dimensione diversa… Sempre presente… Ma quasi etereo… Avvolte vorrei potergli ancora chiedere dei consigli… O solamente battibeccare con lui…
Siamo troppo presi a gestire la quotidianità che non ci soffermiamo a pensare ai momenti più semplici ai gesti scontati. Poi la loro assenza pesa nella nostra esistenza.
Continuamente… mi viene in mente il calendario delle "assenze"… in cui sono segnati in rosso tutti quei giorni che ero assente (o lo era lui): compleanni, Natali e altre feste comandate e non. 
Improvvisamente ti accorgi che non c'è più tempo, che la vita è trascorsa pensando che poi ci sarà tempo, domani… ma oggi non c'è più quel domani, anzi per te c'è, ma non con lui, per lui quel domani non c'è più.
Improvvisamente ti trovi a passare dal ruolo di figlia-madre al ruolo di madre. La linea di confine è sottile, fluttuante in un mare spesso agitato e rumoroso. Cambiano le emozioni, le paure, le speranze, forse è questo che ci fa capire il senso del tempo che passa?

Ma crescere è anche trascorrere il tempo coltivando la conoscenza, affinando i propri sensi, liberandosi dalla pressione del tempo… Prendendosi tempo… Tutto il tempo che serve.
Ecco che le contraddizioni vengono a galla… Il tempo della nostra esistenza!!!
    Nei piaceri di essere madre c'è anche quello di poter oggi guardare e riconoscere nelle espressioni dei miei figli qualche segnale tangibile della loro parentela col nonno… segnali di quel cordone che ancora è presente VIVE nei loro gesti, nelle piccole espressioni, nella nostra famiglia.
A lui brinderò l'inizio del nuovo anno… con i miei figli… con mio marito… con mia madre.
Con le persone che amo. Per non segnare più di rosso quei giorni sul calendario delle assenze.

Buon Anno a Tutti.